di Sara Liburdi

“La marcia della pace”, una manifestazione che ha aperto gli occhi a molte persone e che ha regalato un’esperienza  indescrivibile. Vedere così tante persone circondate da bandiere arcobaleno che camminano per un unico obbiettivo: LA PACE. Vedere come bambini di qualsiasi etnia, età e religione si tengano per mano e camminino sorridendo, fa scendere una lacrima e fa pensare alla necessità di un cambiamento. C’erano profughi scappati dalla guerra, persone che hanno rischiato la vita per arrivare in Italia sperando in un futuro migliore, che durante la marcia con gli occhi felici portavano in spalla la loro dignità. Il cammino è stato lungo, più di venti chilometri da Perugia ad Assisi, ma la voglia di mettersi in gioco e di camminare per un motivo così autentico e necessario ha fatto sentire a malapena la fatica. Adoperarsi per la pace ormai dovrebbe essere l’unico punto fisso nella mentalità umana, che purtroppo non si rende conto di come un bene come la pace debba essere conquistato e difeso.Il fatto che tantissimi ragazzi abbiano partecipato rappresenta l’inizio di un futuro migliore, dove ognuno facendo del suo meglio fa del mondo un posto migliore.

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