Lo scorso 24 settembre una delegazione di studenti della scuola, accompagnata dal prof. Federico Palladini, si è recata a Frosinone, in piazza Vittorio Veneto, per partecipare a una manifestazione del “Fridays for future”, movimento che ormai da qualche anno infiamma le nostre città. Alcuni di noi sono intervenuti attivamente, prendendo la parola dinanzi ai molti studenti delle varie scuole che hanno aderito all’iniziativa. Il motivo per cui si è ritenuta di vitale importanza questa partecipazione è equivalente allo scopo primario dell’evento in sé: il tentativo di “salvare il salvabile” tramite prevenzione e divulgazione.

È qui che la scuola gioca un ruolo fondamentale e non sottovalutabile nella lotta al cambiamento climatico.

Il nostro liceo non ha infatti mai trascurato il proprio ruolo in questo campo: con iniziative di sensibilizzazione e promozione del territorio, l’adozione di borracce e distributori di acqua potabile, con la raccolta differenziata e la collocazione di piante specifiche per l’assorbimento di Co2 in ogni classe: piccoli gesti che qualsiasi istituzione civile dovrebbe seguire per ridurre l’impatto del singolo individuo sul pianeta, nella consapevolezza che i primi ad agire debbano essere i testimoni quotidiani della devastazione del nostro territorio. Abbiamo davanti agli occhi un fiume (il Sacco) vittima di un evidente avvelenamento palesato da schiuma e cadaveri animali, viviamo negli effluvi maleodoranti che investono le nostre mattinate, indice della scarsa salubrità dell’aria, in ambienti sporchi, inadatti all’aggregazione sociale, abbandonati a se stessi insieme ad edifici cadenti contaminati dagli stessi materiali tossici usati per costruirli. Sono questi solo alcuni esempi della disastrosa situazione dell’area in cui viviamo, ove aleggiano i fantasmi di fabbriche e aziende ormai in disuso.

Ma questo NON può bastare! La situazione è degenerata a tale punto da rendere non più giustificabile il crogiolarsi nei minimi contributi. È qui che il ruolo dell’istituzione scolastica si impone nuovamente educando nuovi individui, cittadini più consapevoli, guidandoli nella ricostruzione di una nuova società non più basata sull’utile prima dell’etica, sull’individualismo e sullo smodato consumismo ma sulla salute comune, abbandonando ideologie medievali e insegnando di nuovo la fiducia nella scienza.

                                                                                                                                                                                                                                                            ANNA BOSCAINO 5C